TERAMO – Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara sulla filiera della carne in Abruzzo. Dieci gli allevamenti zootecnici ispezionati: il bilancio è di un laboratorio di sezionamento e lavorazione carni clandestino scoperto, 64 capi di bestiame, fra ovini e bovini, sottoposti a vincolo sanitario poiché non identificabili, circa sette quintali di carni fresche e lavorate sequestrate e sanzioni amministrative per oltre 15mila euro.
In particolare, nella Marsica, i militari per la tutela della salute, agli ordini del maggiore Domenico Candelli, hanno
individuato, in collaborazione con i Carabinieri del Comando provinciale dell’Aquila, un’attività di sezionamento e
lavorazione carni completamente clandestina, poiché priva della necessaria autorizzazione. All’interno sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro circa 400 chilogrammi di carni fresche, macellate clandestinamente, pronte per essere lavorate e commercializzate in località ad affluenza turistica. Il responsabile dell’attività, oltre che all’autorità sanitaria, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Avezzano.
I Carabinieri del Nas, inoltre, dopo aver consultato la banca dati nazionale informatizzata, in cui devono essere
obbligatoriamente inserite tutte le aziende presenti nel territorio, l’identità degli animali e i loro movimenti, hanno
svolto diverse verifiche in allevamenti zootecnici, procedendo a sottoporre a vincolo sanitario 64 animali privi di marchi auricolari di identificazione, posti a disposizione dell’autorità sanitaria competente.
Sempre nell’Aquilano, in un allevamento bovino è stato individuato un locale di deposito di carni lavorate, del quale
non era stata presentata alcuna notifica all’autorità competente. Nel locale erano detenuti, in fase di stagionatura,
circa 300 chili di insaccati vari, privi di informazioni utili a poterne ricostruire la rintracciabilità, che sono stati sottoposti a vincolo sanitario. In altri due allevamenti di bovini, invece, sono state riscontrate inadeguatezze nelle
procedure di rintracciabilità dei mangimi, motivo per il quale è stata inoltrata segnalazione ai servizi veterinari della Asl dell’Aquila, che hanno supportato i Nas nelle fasi ispettive. Il valore degli immobili e del bestiame vincolato ammonta a 1,3 milioni di euro.